Attraverso questo form è possibile segnalare abusi e/o maltrattamenti a danno dei minori.

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    La protezione dei diritti dei bambini nel mondo digitale

    E’ dello scorso mese l’ultimo allarme lanciato dagli psicologi italiani: complice l’isolamento cui da oltre un anno siamo costretti, i casi di dipendenza da Internet (IAD, Internet Addiction Disorder) sono in costante aumento, soprattutto fra gli adolescenti. I più giovani, infatti, hanno trovato nella rete un alleato per ovviare al distacco fisico dal proprio gruppo di pari ma anche per accentuare l’allontanamento dalla vita reale.
    Proprio la consapevolezza del ruolo centrale riconosciuto a Internet dalle nuove generazioni e dei rischi connessi all’uso delle tecnologie digitali (bullismo, stalking, adescamento di minori a fini sessuali, estorsione e sfruttamento sessuali, utilizzo di contenuti sessualmente espliciti provenienti da minori) ha guidato il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa verso l’adozione della “Dichiarazione sulla necessità di protezione della privacy dei minori nell’ambiente digitale”, avvenuta lo scorso 28 aprile.
    Il documento, che pone una certa enfasi sull’urgenza di creare uno spazio digitale sicuro ed accessibile per tutti, giovani compresi, segue la rotta già tracciata nelle Strategie del Consiglio d’Europa per la protezione dei diritti dei minori del 2016 e del 2021.
    In prima battuta, prende atto dell’enorme potenziale che le nuove tecnologie potrebbero esprimere nel campo della globalizzazione, dell’istruzione e della partecipazione ai processi democratici, ed incoraggia l’alfabetizzazione digitale fin dalla tenera età. Allo stesso tempo, sottolinea però l’importanza del contrasto ai pericoli della rete e la necessità di garantire il pieno rispetto della protezione dei diritti umani universalmente riconosciuti, sia off-line che on-line, nei confronti di bambini ed adolescenti, con un occhio di riguardo al diritto alla privacy e alla libertà di espressione, opinione ed informazione.

    Nel tentativo di ricondurre a maggiore coerenza il rapporto dicotomico fra giovani ed Internet, dunque, il Comitato dei Ministri auspica l’elaborazione, a livello europeo, di un quadro normativo uniforme per la regolamentazione dei trattamenti compiuti sui dati personali acquisiti su Internet, da improntare al rispetto dei principi di legalità, equità, proporzionalità, precisione e trasparenza.
    Vengono poi raccomandati agli Stati membri alcuni interventi per conformare la legislazione nazionale alle linee guida per il rispetto e per la protezione dei diritti del minore nell’ambiente digitale (CM/REC (2018)7), nonché l’adozione di misure atte a supportare l’alfabetizzazione digitale critica, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, ad agevolare l’istruzione in tema di cittadinanza digitale  (CM/REC (2019) 10), a promuovere standard, regolamenti e altre pratiche che consentano la realizzazione dei diritti dei bambini nell’ambiente digitale.
    Infine, viene sollecitata la ratifica della Convenzione per la protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali, aggiornata dal protocollo STCE n.223 (Convenzione 108+), quale elemento imprescindibile per assicurare la piena tutela del diritto al rispetto della vita privata e familiare (ex art. 8 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, CEDU). Con grande solerzia, il legislatore italiano vi ha già provveduto, con l. n. 60 del 22 aprile 2021. 

    È ormai da qualche anno che anche il CAM Telefono Azzurro di Salerno ha riconosciuto la crescente importanza attribuita dai giovanissimi al mondo digitale. Assecondando questo trend, nel corso dei progetti periodicamente organizzati nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, il tema delle insidie che si celano in rete è stato affrontato di frequente e sotto vari aspetti. La trattazione di simili argomenti con bambini di 8,9 anni non è sempre facile ed è per questo che, nel ciclo di incontri realizzati all’interno del progetto “Hansel e Gretel”, ad esempio, le socie volontarie hanno deciso di partire proprio dalla celebre fiaba dei fratelli Grimm per far comprendere che, dietro gli svaghi offerti da Internet e dai suoi social, si possono nascondere trappole assai pericolose. Con questo sistema, è stato quindi possibile aprire un dibattito sul bullismo, i cui messaggi sono spesso veicolati proprio grazie alla rete, e sulla pedofilia, con l’affiancamento, in alcune occasioni, anche del personale in servizio presso la Polizia Postale. Dal confronto con gli studenti è emerso in maniera lampante che i giovani sono sì abilissimi nell’utilizzo delle nuove tecnologie ma, in assenza delle tanto auspicate misure di alfabetizzazione digitale, non sono particolarmente ferrati sui rischi che corrono in rete e sui modi migliori per tutelarsi. 

    Avv. Gaia Angrisani

    camtelefonoazzurrosalerno

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